domenica 3 febbraio 2008

Ma chi erano I mitici del 63? Ecco i loro nomi:
Ambrosi Enrico; Angelici Ugo; Antellini Anapo; Antonini Angelico; Baldoni Domenico; Bartolino Giuseppe; De Lena Oscar; Del Papa Giancarlo; Di Dalmazio Adriano; Di Rienzo Antonio; Eleonori Attilio; Filanti Renato; Filippi Fabio; Gasparini Adriano; Lolli Ceroni Pierluigi; Marchetti Massimo; Mazzoli Maurizio; Miandro Osvaldo; Olivieri Augusto; Picchioni Elio; Santoro Francesco; Screpanti Italo; Tano Mario; Tonelli Salvatore; Trevisani Nazzareno; Vagnozzi Emilio

nella fila di mezzo i nostri professori: da sx prof. Danese Francesco ( Italiano ); il preside Zacchilli; il prof. Alessandrini ( Elettrotecnica ); il prof. Salemme ( Disegno e Laboratorio di Elettronica ); il prof. Caioni ( Elettronica Generale ); il prof. Serdoz ( Elettronica Industriale ) e gli assistenti di Laboratorio: Silenzi Luigi e Montelpare Valentino
Altri professori non presenti nella foto: Pensavalle Antonino ( Matematica ); Monterubbianesi don Franco ( Religione )


Un ricordo degli amici che nel frattempo se ne sono andati

Breve storia di

FERMO
37.000 abitanti; 320 m s.l.m.

E' la più importante ed antica città del comprensorio nord della provincia di Ascoli Piceno. Le origini picene sono documentate dai molti rinvenimenti archeologici e dai resti della cinta muraria. Sottomessi i piceni, nel 268 a.C., Fermo divenne colonia romana con ampie autonomie, restando fedele a Roma anche al tempo delle guerre puniche. Il territorio fermano fu intensamente colonizzato dai veterani romani. La crisi dell'impero coinvolse anche Fermo, che non potè sottrarsi alle distruzioni, soprattutto durante la guerra gotico-bizantina. La città risorse in epoca longobarda quando, dopo aver fatto parte del ducato di Spoleto, divenne ducato essa stessa. Al tempo dei Franchi e degli imperatori tedeschi si avvicinò al Papa, ampliò il suo comprensorio, che assunse la denominazione di Marca fermana. Dalla fine del sec. XII fu libero comune. E' questo il periodo in cui estese la sua influenza sulla maggior parte dei castelli circostanti, che costituirono lo Stato Fermano. Nel secolo XIV vari signori si impadronirono, in vari modi, della città, da Mercenario da Monteverde a Gentile da Mogliano, fino a Francesco Sforza, scacciato nel 1446 dal popolo sollevatosi, che nell'occasione distrusse la rocca sul Girfalco. Nella prima metà del XVI secolo, Fermo venne in contrasto con il Papa, che con le armi e il suo potere convinse i fermani, nel 1550, a chiedere per governatore il suo stesso nipote, che la governò fino al 1676 quando successe una apposita "congregazione fermana". In età napoleonica fu capoluogo del Dipartimento del Tronto e poi sede di Delegazione Apostolica.
Con il passare del tempo la sua sfera di importanza declinò come la sua potenza economica.
All'unità d'Italia fu annesso alla provincia di Ascoli Piceno.
Questa decadenza durò più di un secolo fino ad anni recenti quando fu protagonista di una vigorosa ripresa economica che la portò ad essere la capitale di un importante distretto calzaturiero. Nel 2004 quindi fu istituita la Provincia di Fermo. La città oggi si presenta divisa in due parti: la parte storica, cresciuta attorno e sulla sommità del colle Sabulo, è rimasta quasi intatta nei secoli con il suo splendido aspetto medioevale, subendo nel contempo un lento ma inesorabile processo di spopolamento ed invecchiamento della popolazione; la parte nuova ha avuto una forte crescita demografica soprattutto nei suoi quartieri marittimi, potenziati dalle amministrazioni di centro sinistra che si sono succedute negli anni novanta. Attualmente sta rivivendo un periodo di lieve decadenza anche a causa dei fallimenti di importanti industrie locali (quali, ad esempio, la conceria e lo zuccherificio).

Santo Patrono: Maria S.S. dell’Assunta ; 15 agosto
Specialità: i Vincisgrassi






Il nostro Istituto



L'Istituto Tecnico Industriale " G.e M. Montani "



L'Istituto Tecnico Industriale "G. e M. Montani" è il più antico d'Italia. Le sue origini risalgono alla metà del 19° secolo anno 1854 quando i due conti fermani Girolamo e Margherita vollero fortemente l'istituzione di un'opera pia a loro dedicata






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